Storia del Cioccolato

Storia del cioccolato di Modica IGP e dei suoi maestri artigiani dal 1746

La storia del Cioccolato di Modica di inarrivabile sapore, per dirla con Leonardo Sciascia, avvolge, seduce e, rievocando storie di indimenticati lasciti, rivela un patrimonio di gesti e di saperi che si è sedimentato grazie alla genialità di maestri cioccolatieri, artisti del cioccolato, che già nel Settecento a Modica, capitale dell’omonima e potente Contea, manipolavano il mitico “cibo degli dei”.

Il Consorzio di Tutela del Cioccolato di Modica

A fecondo indicatore temporale e di costume assurge, perciò, l’esito della ricerca archivistica, promossa e sostenuta dal CTCM, Consorzio di Tutela del Cioccolato di Modica, che ha concorso a liberare dal polveroso oblio, non solo i nomi di cioccolatieri attivi a Modica a partire dal 1746, ma anche ingredienti, computi di peso e misura, unitamente al lessico inerente oggetti, attrezzi ed utensili, con cui il cioccolatiere, appunto, amalgamava cacao amaro, zucchero e spezie.

Pietra lavica a forma di mezzaluna

Inginocchiato ed impugnando il litico pestello, il Maestro Cioccolatiere ripeteva sulla valata ra ciucculatti (pietroso spianatoio in figura di mezzaluna) la gestualità di ispanica filiazione, interiorizzata da generazioni, che al fattore tempo hanno consegnato i segreti della loro artigianalità.

La “Valata” è identica al Metate, strumento ancestrale usato fin dai tempi di Maya ed Aztechi (3000 a.C.) proprio per frantumare e lentamente amalgamare i semi di cacao, precedentemente raccolti dalla pianta sacra, così da produrre la preziosa pasta amara di cacao, a bassa temperatura.

Il Cioccolato di Modica nella società

Si è diffuso così l’inedito capitolo sull’intrigante cioccolato modicano che prima inebriò élite locali e gerarchie ecclesiastiche e che successivamente conquistò la convivialità delle borghesie cittadine fino a campeggiare nella familiarità di consumo dell’attuale società e nell’immaginario collettivo, come mirabile ispiratore di arti, letteratura, teatro, musica, cinema.

Tradizione artigianale e qualità salutistiche

I maestri cioccolatieri e i pasticceri di Modica, depositari di una lunga e certificata tradizione, continuano ancora oggi, a lavorare il cacao “a bassa temperatura”, evitando il processo di concaggio.

Ciò al fine di conservare l’integrità degli ingredienti e le loro qualità salutistiche, in sintonia con la più aggiornata ricerca medico-scientifica che segnala il leggendario cioccolato modicano tra le eccellenze dolciarie.

A poter raccontare la goduria che il granuloso cioccolato di Modica IGP riversa e suscita non servono tanto le parole quanto il gioco festoso dei sensi e del gusto che la terra del cioccolato artigianale, riesce dolcemente ad orchestrare.

Nella città di pietre barocche e di luminosi percorsi storici ed enogastronomici il cioccolato è scoperta, sorpresa e naturalmente piacere e tanta golosità.

Grazia Dormiente